CHIRURGIA ORALE
Che cos’è la chirurgia orale?
E’ la branca della chirurgia maxillo-facciale che si occupa di interventi “minori” ma molto frequenti per curare situazioni patologiche localizzate nella bocca o all’interno delle ossa mascellari (mandibola e mascella).
Quali sono le patologie più comuni che necessitano di un intervento di chirurgia orale?
Ci sono molte situazioni in cui il chirurgo orale deve intervenire per risolvere problemi non gestibili con la sola terapia medica (assunzione di farmaci). Ecco qui alcuni esempi:
1) Denti del giudizio inclusi
I denti del giudizio spesso non trovano lo spazio per collocarsi nella loro giusta posizione e restano o completamente sotto la gengiva o “mezzo dentro e mezzo fuori”. Questo può portare a infiammazione locale o infezione vera e propria (alcune volte anche grave), a formazione di tasche e carie sui denti vicini o alla formazioni di cisti nell’osso.
In questi casi è opportuno estrarli: spesso però, dato che possono trovarsi in posizioni “strane” o vicini a nervi “delicati” i pazienti che presentano denti del giudizio difficili vengono inviati dai propri dentisti ai chirurghi maxillo-facciali.
2) Cisti delle ossa mascellari
Sono delle specie di “sacchetti” pieni di liquido che si sviluppano all’interno della mandibola e della mascella. Crescono spesso lentamente ma si espandono all’interno dell’osso che viene piano piano consumato e assottigliato. Se lasciate a se stesse, possono diventare molto grandi, infettarsi e provocare la perdita di stabilità dei denti, la deformazione della faccia e addirittura la frattura spontanea della mandibola. Devono pertanto essere rimosse chirurgicamente perché non possono guarire con farmaci.
3) Neoformazioni della mucosa del cavo orale
All’interno della bocca, possono formarsi delle lesioni (nella stragrande maggioranza dei casi benigne) sulla mucosa della guancia, delle labbra, della lingua, del palato che devono essere eliminate chirurgicamente perché lentamente crescono ed è bene che vengano rimosse precocemente e fatte analizzare in laboratorio con esame istologico per escludere patologie più gravi. Esempi di lesioni di questo tipo sono i fibromi, gli angiomi, i papillomi.
Quali sono le fasi di un intervento di chirurgia orale?
La prima fase è sempre rappresentata da una visita specialistica. Il chirurgo decide se è il caso di intervenire o di tenere controllata la lesione per vedere se cambia le sue dimensioni.
Se la diagnosi è semplice si potrà programmare un intervento di rimozione della lesione in anestesia locale e poi si farà esaminare per sicurezza il reperto patologico asportato.
Se ci fossero dei dubbi, si può iniziare con un esame istologico che consiste nel prelevare solo un piccolo frammento della lesione e poi, una volta chiarita la diagnosi, rimuovere tutta le lesione.
Al paziente verranno rilasciati poi alcuni documenti che contengono tutti i dettagli che riguardano le varie fasi della cura, della preparazione all’intervento e di come si gestisce il dopo intervento.